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Sono evidenti i limiti di un'Unione Europea che tuttora, ancorché sia stato approvato il nuovo trattato costituzionale, si presenta preminentemente come Unione economica e monetaria, come grande mercato da contrapporre nella competizione globale alle potenze concorrenti degli Usa, del Giappone, della Russia e della Cina. È lecito allora domandarsi se vi siano radici culturali e valori di riferimento su cui impegnarsi per costruire un'Unione Europea dei popoli con un forte connotato identitario, in grado anche di trascendere differenze etnico-linguistiche sedimentate nel corso dei secoli. Di questo si interrogano i Dialoghi sull'Europa con interventi di intellettuali che, senza alcuna presunzione di tirare delle somme, aprono la discussione sul tema.